sono solo pensieri in ordine sparso

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29 gennaio 2013

2.30 ci sono voluti 33 anni




















..........e non abbiam bisogno di parole
per spiegare quello che e' nascosto in fondo al nostro cuore
ma ti sollevero' tutte le volte che cadrai
e raccogliero' i tuoi fiori che per strada perderai
e seguiro' il tuo volo senza interferire mai
perche' quello che voglio e' stare insieme a te
senza catene stare insieme a te.... 





Si, si sono voluti 33 anni per una sentenza che ci dicesse quello che non era negabile da subito ma che hanno continuato a negare e ancora ci proverebbero: il DC9 su Ustica è stato abbattuto da un missile. 
33 anni. 
4 anni dopo la "disgrazia aerea" che è costata la vita a 81 persone (di ciccia come noi, c'erano 13 bambini a bordo) è stato chiamato un tecnico tedesco. E si sa i teutonici sono tutti d'un pezzo, tecnici integerrimi e irreprensibili che, visti i  resti dell'areo ricomposto in un angar ha detto senza dubbi e senza indugi: 
" lamiera piegata in interno: esplosione venuta da fuori"
perchè anche un bambino se ne sarebbe reso conto: se i pezzi di lamiera sono piegati verso l'interno dell'aereo significa che il colpo è arrivato da fuori, se fosse stata invece un'esplosione dall'interno la lamiera sarebbe stata divelta all'esterno.... ci arrivo anch'io e non sono un tecnico, e non sono un tecnico teutonico.
Il nostro Stato ha fatto ricorso contro i suoi cittadini per continuare a dire bugie infami verso la memoria di quei poveri uomini e donne  sacrificati a un bene "superiore".....
Ci vorranno altri 33 anni per farci dire che il missile era francese? 
Hei, Holland, ce lo dici di tua volontà per favore? Chiedi scusa  per la ca@@ata fatta a suo tempo dal governo francese dell'epoca costata 81 vite umane?  No? Allora rimborsa, rimborsa in soldoni perchè quella è l'unica cosa che importa a voi oggi: i soldi. Certo, ben misera consolazione per una nonna che non vedrà mai adulto il suo nipote, ben misera consolazione, ma se l'unico modo di fargli male è quella ben venga il rimborso in denari. 
 E siamo abituati alle bugie, ce le dicono di continuo, ma non ci crediamo mica, almeno la dignità dell'intelligenza lasciatecela!
E in questo clima noi dobbiamo andare a votare....

per quelli di ciccia come noi che erano su quell'aereo un pensiero di pace e amore

 


24 gennaio 2013

2.29 una tisana per non scordare














E' già passata più di una settimana, per l'esattezza sono 10 giorni.
Passo davanti alle scalette dell'appartamento vuoto e sospiro. A volte quando arrivo e sono soprappensiero guardo in alto e mi aspetto di vedere le finestre aperte e la luce accesa, mi aspetto di sentire la musica e un buon profumo che mi colpisca le narici e invece rimango delusa e torno con i piedi per terra: se ne sono andati. Sono tornati a casa.
Perchè negli ultimi 4 anni avevo trovato una certezza.
L'Eva è entrata piano nella mia vita. In punta di piedi per poi esplodere in tutta la sua energia.
Una donna non invadente, rispettosa dell'altrui persona, dell'altrui anima e dell'altrui libertà.
Arrivata in punta di piedi e tornata a casa con il botto.
E' stato bello conoscerla. Lei con tutte le sue energie positive, con i suoi movimenti mentali molto simili ai miei. Viaggi nei pensieri, voli pindarici, desideri fortemente voluti e realizzati, emozioni eviscerate e scandagliate. Molto simile il nostro modo di "sentire". Molto simile il nostro modo di reagire. Molto portate alla speranza, alla positività. Lei mi ha fatto scoprire la parte migliore di me, quella che tenevo nascosta in fondo in fondo, mi ha fatto capire che quella era la parte che il mondo aveva il diritto di conoscere.
La Sandra allegra, la Sandra triste, certo ma soprattutto la Sandra che non ha paura di sognare, di sperare e di credere che domani è davvero un altro giorno e tutto è possibile in un giorno nuovo.
I mantra, i pensieri positivi, le preghiere, i sogni. Mai fermare il pensiero, mai pensare negatavio, mai abbandornarsi. E ci siamo rette a vicenda in questi anni, attingendo e dandoci forza e emozioni.
E adesso rimpiango il salire le scale, entrare in una cucina piena di profumi e incensi, piena di "inventi" e di sapori, piena di colori e di idee. Era come entrare in un mondo diverso, quasi magico. Ma fino a che le cose non le perdi non ti rendi conto, no? Funziona così. Non ti rendi conto di come è bello salire le scale e sedersi davanti a una  pava, un bollitore, sorseggiare insieme un mate, chiaccherare e ridere, assaggiare biscotti semplicemente raccontarsi un momento per sentirsi capite. Nei nostri pomeriggi vagabondi, sorseggiando tisane, la battuta era sempre quella:
Eva, quando te ne vai la pava me la lasci per ricordo!
 Alla fine il momento di andare è davvero arrivato. Grande festa, grande cena di pesce, regali, baci, abbracci e fotografie, pianti nascosti e pensieri tenuti. Il lunedì pomeriggio, quello dell'aereo c'era un'aria strana, nessuno voleva salutarsi, era come chiudere un ciclo, era chiudere un ciclo. 
Dopo 12 anni di permanenza in Italia, venuti dall'Argentina quella del fallimento, ritrovatisi senza una pesos dopo anni di sacrifici e senza una parvenza di certezza per il futuro hanno lasciato tutti i loro affetti e sono venuti in Italia a lavorare per fare un ricongiungimento pensionistico. Italiani per nascita, di passaporto italiano, figli di migranti e migrati in teneressima età non conoscevano l'Italia. Hanno lasciato figli e nipoti già in grado di camminare con le proprie gambe e sono venuti qua. Lo scopo era la pensione minima e quello scopo raggiunto non c'era più niente a trattenerli. Se non gli amici, i compagni di avventura trovati in questi 12 anni di vita vissuta nelle colline fiorentine. Hanno fatto di tutto, lui il tuttofare in un agriturismo, lei la cuoca in una casa di riposo con una dignità e una onestà meravigliose. Finito il ciclo si torna a casa, alla felicità di abbracciare figli e nipoti, alla vita quotidiana che avevano faticosamente lasciata per tentare l'aventura in Italia, si torna a casa, finalmente per sempre e non per un mese di vacanza. 
Il giorno dopo la loro partenza sono salita nell'appartamento per riprendere le ultime cose che le avevo prestato, tipo coperte e lenzuola visto che le loro erano già state impacchettate e infilate in un container la settimana prima. Salgo, passi lenti e tristi, so di non trovare nessuno. Apro la porta e sento però ancora il profumo di "Eva", quella fragranza di legna appena tagliata e di muschio tanto familiare. Girello per un po', controllo, frugo, mi gingillo pensando fino a quando la vedo. La pava. La pava era li ad aspettarmi. Lei si  era davvero ricordata di lasciarmela. E' stato bellissimo vederla.
Eva, questo è il nostro cordone ombellicale, è il nostro essere unite anche se lontane.
Ecco, da allora la pava è sempre in movimento, ricordo vivo e presente di tanti bei sentimenti. 
Ho preso l'abitudine di farci le tisane , spesso con frutta e spezie, con agrumi e anici stellati. 
Una di quelle che mi piacciono di più è quella con lo zenzero...




Eva, per non scordarci mai....
con il cuore
Sandra 



11 gennaio 2013

2.27 Il cavaliere e i comunisti





dirige il Maestro Arturo Toscanini










non ho parole
non ci si puo' credere
una faccia di plastica e i capelli come Big Jim (pura plastica )
argomentazioni inesistenti
mente sapendo di mentire spudoratamente e pretende che tutti ci credano
insulta


ma......
.....ma ci sono ancora i comunisti, quelli che mangiano i bambini....

come si recicla un uomo del genere?
Si divide così:  la plastica nella plastica, la merda nell'organico.... non rimane altro ...