sono solo pensieri in ordine sparso

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28 novembre 2012

2.26 permettetemi di ringraziare.... per la vittoria, per le parole....







Permettetemi di ringraziare.
Permettetemi di ringraziare la Monica 
e permettermi di ringraziare la  Giovanna
Sono felice, contenta e appassionatamente stravolta per questa vittoria.
Sono felice che il mio pane alle spezie sia piaciuto e sia stato all'altezza della vittoria
Soprattutto sono felice per le parole che queste due meravigliose ragazze hanno usato per premiarlo:

 A prima vista sembra il pain d'epices francese. Sembra,appunto. Il pan di spezie di Sandra è qualcosa di nuovo ,ha il pregio di essersi reinventato e calibrato negli ingredienti.L'aggiunta sorprendente del tè alla vaniglia lo rende unico ed accattivante.La danza sensoriale provocata dai datteri,l'uvetta,la cannella e il cardamomo lo rende anche un degno protagonista di preziose tavole natalizie.
Il post di Sandra invece per noi è stato il classico coup de coeur,per continuare l'assonanza con i nostri cugini d'Oltralpe.Un colpo al cuore,un'immediatezza di sentimenti altalenanti.Tenerezza,malinconia.....Un incontro madre-figlia di quelli che ti lasciano il segno.Sandra ci ha offerto uno spaccato delizioso di un giorno della sua vita.e la cosa più sorprendente è stata l'abilità dell'autrice nel mescolare ricetta e sentimenti.Sia a me che Giovanna è sembrato di stare proprio lì con lei ,mani in pasta e cuore in mano..
delle parole bellissime per me, sono stata ascoltata, capita e condivisa da due belle donne e spero anche dagli altri che hanno avuto voglia di leggere questo post.
Grazie, mi sembra riduttivo, ma grazie a tutti!!!!

27 novembre 2012

2.25 i buchini nel cuore




musica per la lettura 










Tutti sanno che nel nostro cuore ci sono due buchini microscopici: uno per far entrare i sentimenti e l'altro per far uscire i dolori. 
Si, perché le gioie ce le teniamo strette ma i dolori è bene lasciarli andare subito. Il trucco per lasciarli andare  è quello di non pensarci troppo: se tu smetti di dargli ascolto dopo un po' se ne vanno perché non si divertono più, non riescono più a farti male. 
Appena arrivano non li puoi mandare via, li devi conoscere, li devi imparare a sentire, li devi affrontare allo scoperto: allora e solo allora gli puoi indicare l'uscita e invitarli ad andarsene.... e loro lo faranno perchè se li conosci non possono più farti altro male, non devi lasciartelo fare altro male, li devi esiliare. E guarda caso  il foro per l'uscita  ha una corsia preferenziale per i dolori, una corsia sempre libera da ingorghi e in discesa, perchè quando è il momento è il momento e non si puo' mettere tempo in mezzo.

Ma le gioie, ohhh, le gioie invece ce le dobbiamo tenere tutte strette strette dentro al cuore. C'è un cantuccino apposta per le goie, è nell'angolo sinistro in alto, e non fatevi ingannare, al primo sguardo uno pensa  "ma che vuoi che ci stia in un cantuccino così piccolo!" e invece no, c'è tanto di quel posto da non credere. E io le metto tutte lì, alla rinfusa perchè le gioie non devono essere ordinate altrimenti non si ritrovano. Invece se senti un profumo di gelsomino ecco che subito ti viene in mente tu che da bambina passeggi nel lungo viale alberato per andartene al mare con la mano nella mano della mamma, e ti guardi intoro e vedi tutti i cortili delle case con questi immensi gelsomini verdi e bianchi pieni di profumo e tu lo senti quel profumo e insieme ti arriva la gioia del ricordo, la serenità. Oppure quando senti una canzone e ti viene subito in mente il vostro primo bacio, e ti ricordi il calore di quella bocca e tutto l'amore del mondo. Oppure se vedi un colore e ti torna in mente la prima volta che hai visto i tuoi figli appena usciti alla vita.... Bisogna tenerle in ordine sparso altrimenti non le trovi quando ti ci vogliono, le gioie. 
E alle gioie bisognerebbe mettergli un promemoria, come si fa con il telefonino per ricordarsi le cose: ogni tot di ore una gioia deve venire fuori, comunque e sempre, per allietare questa vita difficile e faticosa. Bisogna pensare alle cose belle e non a quelle brutte. 

Tutti sanno che nel nostro cuore ci sono due buchini microscopici: uno per far entrare i sentimenti e l'altro per far uscire i dolori.


25 novembre 2012

2.24 ovunque proteggi







Non dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno...

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
dove è scritto nel ferro...

Nel cerchio d un anello...
dove ancora mi innamoro
e mi fa sospirare così...
adesso e per quando tornerà l'incanto

E se mi trovi stanco
e se mi trovi spento
sei meglio già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me

I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo e per poco e non basta ancora
ed è una volta solo

E ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto...
l'incanto di te...
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore
freddo nel sole
e non bastan le parole

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato
se non ci sono stato
se non sono tornato

Ma ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà il tempo...
il tempo per partire...
il tempo di restare
il tempo di lasciare
il tempo di abbracciare..

In ricchezza e in fortuna
in pena e in povertà
nella gioia e nel clamore
nel lutto e nel dolore
nel freddo e nel sole
nel sonno e nel rumore
ovunque proteggi la grazia del mio cuore
...ovunque proteggi la grazia del tuo cuore

ovunque proteggi proteggimi nel male
ovunque proteggi la grazie del tuo cuore 


Ma ancora proteggi la grazia del mio cuore,
adesso e quando tornerà l'incanto....

E l'incanto tornera Stellina, tornerà ma non come siamo abituati a viverlo in questa dimensione terrena.
Tornerà l'incanto, Stella Stellina, tornerà e sarà bellissimo, si porterà via tutte le sofferenze e tutto il dolore, si porterà via tutti i giorni bui lasciando solo luce e splendore, Stella Stellina, le tue lacrime saranno asciugate dai baci amorosi di chi ritroverai oltre questo terreno vivere.
Ovunque proteggi, Stella Stellina, ovunque proteggi e che tu sia finalemente in pace dopo mesi di agonia e speranza.

...ma ancora proteggi la grazia del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto....

ciao Manuela....

foto dal web





Testo della canzone Ovunque proteggi di Vinicio Capossela dall'album Ovunque proteggi Non dormo ho gli occhi aperti per te, guardo fuori e guardo intorno come è gonfia la strada polvere e vento nel viale del ritorno... Quando arrivi, quando verrai per me guarda l'angolo del cielo dove è scritto il tuo nome, dove è scritto nel ferro... Nel cerchio d un anello... dove ancora mi innamoro e mi fa sospirare così... adesso e per quando tornerà l'incanto E se mi trovi stanco e se mi trovi spento sei meglio già venuto e non ho saputo tenerlo dentro me

Leggi tutto il testo su: http://singring.virgilio.it/testi/vinicio-capossela/testo-ovunque-proteggi.htmlNon dormo ho gli occhi aperti per te,
guardo fuori e guardo intorno
come è gonfia la strada
polvere e vento nel viale del ritorno...

Quando arrivi, quando verrai per me
guarda l'angolo del cielo
dove è scritto il tuo nome,
dove è scritto nel ferro...

Nel cerchio d un anello...
dove ancora mi innamoro
e mi fa sospirare così...
adesso e per quando tornerà l'incanto

E se mi trovi stanco
e se mi trovi spento
sei meglio già venuto
e non ho saputo
tenerlo dentro me

I vecchi già lo sanno il perché
e anche gli alberghi tristi
che troppo e per poco e non basta ancora
ed è una volta solo

E ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà l'incanto...
l'incanto di te...
di te vicino a me.

Ho sassi nelle scarpe
e polvere sul cuore
freddo nel sole
e non bastan le parole

Mi spiace se ho peccato,
mi spiace se ho sbagliato
se non ci sono stato
se non sono tornato

Ma ancora proteggi la grazie del mio cuore
adesso e per quando tornerà il tempo...
il tempo per partire...
il tempo di restare
il tempo di lasciare
il tempo di abbracciare..

In ricchezza e in fortuna
in pena e in povertà
nella gioia e nel clamore
nel lutto e nel dolore
nel freddo e nel sole
nel sonno e nel rumore
ovunque proteggi la grazia del mio cuore
...ovunque proteggi la grazia del tuo cuore

ovunque proteggi proteggimi nel male
ovunque proteggi la grazie del tuo cuore

11 novembre 2012

3.3 il NINESTRONE


IMPORTANTE:
mi dice Nina che sono un po' in ritardo, di circa 12 mesi... il ninestrone era organizzato per il calendario del 2012. 
Ma ormai ho scritto e disegnato volentieri per il Ninestrone e non lo cancello, vorrà dire che lo leggerete pensando a quanto sono "fiorita".



da ascoltare cucinando o leggendo






Cara Nina,
non ci conosciamo ancora, grazie per avermi dato  questa occasione.
Il mio NINESTRONE sarà bellissimo


sarà colorato
sara profumato 
sarà entustiasta
sarà pieno di lampi e fulmini e gocce di pioggia
sarà meraviglioso
sarà pieno di ricordi
condito con emozioni forti
condito con colori da tutto il mondo
con spezie rare e passioni
con crisi e confusioni
con brividi, batticuori e sentimenti misti
sarà un ricordo, uno dei più dolci che ho, 
ma c'è posto per tanti ricordi
e per tanti sentimenti nella mia casa
e questo lo divido con la Nina
volentieri











Avrò avuto si e no 5 anni. Ero piccola, magra, sempre pallida come un lenzuolo fresco di bucato, solo gli occhi in movimento con cui esploravo il mondo. Sempre stata curiosa, sempre. 
Ero seduta al tavolo, con le braccia appoggiate e il mento appoggiato sulle mani, dondolavo i piedi che non toccavano terra e guardavo. Guardavo la nonna che preparava la minestra di pane. La minestra di pane per la nonna era una sfida tutte le volte, perché tutte le volte si poteva migliorare. 
E intanto io domandavo dondolando i piedi ora insieme ora uno per uno.

           Nonna, perché affetti la cipolla, puzza...

Ma ciottolino mio, per fare una bella minestra di pane ci vogliono tutte le verdure: ci vuole la        cipolla    che insieme all'olio fa quel buon profumo, ci vuole la carota che gli regala un po' di dolcezza, ci vuole il sedano con le sue foglie verdi, il cavolo nero, le patate e poi c'è lui, il re della minestra....

           E chi  è lui nonna? 

.. e intanto il moto continuo delle mie gambe andava aumentato sempre di più per la curiosità. Lui, chi poteva mai essere lui? Intanto la nonna metteva la cipolla nell'olio, ed era vero, si sentiva un buon profumo, poi aggiungeva la carota tagliata a fette, il cavolo a rondelle, le patate a pezzettoni, il cavolo nero e via con una sinfonia di profumi da far girare la testa! E poi mi guardava, mi sorrideva mentre si puliva le mani sul grembiolone bianco di cotone  da cucina e sgranando gli occhi di diceva...

Lui, il fagiolo magico... il fagiolo e tutti i suoi fratelli che fanno il brodo più sodo  insieme alle patate: un po' passati con il passatutto e un po' interi. E poi la magia, quella vera....

A quel punto le mie gambette si fermavano e i miei occhi diventavano grandi e sgranati come tutta la mia faccina. La magia, quella vera?????

sssttttt, non lo dire mai a nessuno, mi raccomando, questo sarà il nostro segreto:  questo è il tocco di magia per la mia minestra di pane, ricordatelo e quando sarai grande lo dirai alla tua bambina... la magia vera è questa ...

e aprendo  il palmo della mano mi mostrava i chicchi neri bitorzoluti che danzavano insieme rotolando allegri... annusavo e subito mi venina da ridere perché mi  pizzicava il naso....il pepe. I chicchi entravano felici  dentro il pentolone, il coperchio si chiudeva e ci si poteva dedicare ad altre cose mentre le verdure diventavano minestra di pane.
Ci si poteva dedicare a fare meranda con pane vino e zucchero mentre ci si raccontava una favola, o ci si poteva dedicare a fare merenda con i biscottini di zucchero e cannella mentre di giocava a carte, o si poteva andare a prendere un gelato mano nella mano mentre io ascoltavo e lei parlava. 

Vorrei poter tornare indietro e cancellare tutte le volte che ti ho fatto arrabbiare nonna MIA, vorrei tornare indietro e mettere le mani nei tuoi riccioli sale e pepe e ridere con te, vorrei tornare indietro e parlare per ore e sentirti raccontare di quando tu eri giovane o di quando io ero bambina,  io ti amo adesso più di allora anche se non ci sei più, perdonami nonna, perdona  il mio egoismo da troppo adolescente, io ti amo adesso più di allora.



cotto



 crudo.....

         


7 novembre 2012

6.2 Ho voglia di tacchi a spillo








Ho voglia di tacchi a spillo.
Ho voglia di stare una serata dentro la vasca da bagno fra sali e profumi, erbe aromatiche e vapori con uno dei miei libri preferiti fra le mani e una sigaretta (maledetta me che ho smesso di fumare da 10 anni). Ho voglia di stare un'ora a truccarmi, a pettinarmi e a guardarmi nello specchio.
Mi metterò la mia gonna preferita, quella nera a tubino appena sopra il ginocchio, che mi fascia oramai troppo  perché con gli anni mi ci sono allargata dentro. Mi metterò il mio dolcevita nero, le calze nere. E le scarpe rosse, laccate, alte stratosfericamente alte e con i tacchi a spillo,  la collana rossa di ceralacca cinese e gli orecchini ancora rossi che contrastano con il verde dei miei occhi.
Mi guarderò alla specchio e vedrò qualcuno che non riconosco più. Troppi anni, troppe rughe, troppe cicatrici e troppi chili, troppo tempo. Tutto troppo.

5 novembre 2012

6.1 Gli olivi





Glory box, Portished






Da noi ci sono gli olivi testardi. 
Testardi quasi quanto i contadini, non si sa quale delle due specie ha preso dall'altra. 
Gli olivi sono testardi e testardamente crescono, spuntano, nascono e producono. 
In un terreno ingrato, fatto di galestro e di sassi quasi affioranti, con la nebbia che appare alla fine di ottobre e se ne va alla fine di marzo, con il fiume a due passi, con un vento incessante e dissacrante che smuove le radici di continuo, ma loro, testardi, nascono, cresco e producono.
E quando arriva il momento di brucare le olive si comincia la mattina a giorno e si finisce la sera a buio.
Novembre, il mese dei morti, il mese della nebbia e della pioggia. E sempre, quando si brucano le olive, la nebbiolina ti si infila addosso come fosse fatta di spilli, ti entra dentro le ossa e arrivi alla sera che ti fa male anche la punta dei capelli e non vedi l'ora di toglierti gli scarponi e mettere i piedi davanti al fuoco acceso nel caminetto. Quando non piove. Quella pioggia fine e infida, quella che ti ritrovi molle fino al midollo e non te ne sei neanchè accorto.
Ma alla fine, quando trascini le balle al frantoio e te ne torni a casa con gli otri dell'olio caricati sul carretto ti compiaci con te stesso, che anche per quest'anno hai l'olio fino alla prossima stagione e che, con il maiale e quel campo di grano su cui ti sei spaccato la schiena per seminare ti consentiranno di dare da mangiare a tutte le bocche di casa. 
Ringrazia gli olivi mentre cogli, diceva sempre la mia nonna, ringrazia gli olivi che ti restituiscono il favore per le cure che tu gli presti durante l'anno, ringrazia gli olivi bambino mio, diceva. 
E io ho sempre ringraziato, con fatica ma ho sempre ringraziato.