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18 luglio 2012

2.6 Bocca di rosa






qui   per la ricetta dei
voluttuosi bocconcini di tacchino al pepe nero e mele golden

bocca di rosa - fabrizio de andrè



Ci siamo conosciute per sbaglio. Una vita fa. Su una spiaggia di Mikonos, appena ventenni.
Ci siamo litigate un flirt estivo e ho vinto io.
Ci siamo comunque piaciute e tenute in contatto per anni con una cartolina a Natale e una telefonata a Pasqua. Poi, con l'avvento di internet ci siamo scritte e riscritte e abbiamo chattato. A volte videochiamate ma raramente. E in quelle poche volte ti trovavo sempre più spenta.
Un amore sbagliato a 26 anni, un matrimonio finito a 29. Un figlio mai nato ma desiderato allo sfinimento.
Poi l'abisso. L'abbisso dell'anima che ti ha rubato sempre di più lasciando noi, che ti volevamo bene, a domandarsi che cosa ne sarebbe stato di te. Non hai voluto amici a compiangerti nei momenti bui. Ti si sentiva quando riemergevi dal profondo e cercavi di tenerci tranquilli fingendo allegria.
Ti ho voluto bene Bocca di Rosa, la puttana più dolce del mondo, come ti chiamavi tu.
... perchè la vita mi ha fatto fare sempre la puttana, la mendicante di affetto, per cercare un po' d'amore ho prostituito la mia anima e il mio corpo, e guarda qua, che bel risultato, a 45 anni sono sola più di un cane.....perchè la ita mi ha fatto fare la puttana, ho dovuto mendicare amore e prostituire il mio corpo e la mia anima per un po' di affetto e... guarda qua, che bel risultato... ho 45 anni e sono sola come un cane, no, anzi peggio... ho saputo sceiere sempre le persone sbagliate...
E io a dirti che io c'ero, si, io c'ero e "posso prendere un treno e arrivare da te in tre ore". Non mi hai mai voluta accanto a te fisicamente, mi vergogno, dicevi. Solo parole scritte fra di noi. Ho una tua foto insieme a me nel mare azzurro della Grecia, due bambine sorridenti, ecco quello che sembriamo e che eravamo.
Non credo di aver fatto tutto quello che potevo o che dovevo fare per te ma ti ho voluto bene e te l'ho sempre detto.

 ah, ah, ah, tu la brava ragazza, quella a cui va tutto bene e io la disgraziata quella a cui va tutto male... ah, ah, ah, come si fa a voler bene a una così?

Proprio a una così si vuole bene, un bene dell'anima.
Ti abbiamo vista sfiorire dolcemente, spegnerti in una cascata di petali di fiori senza poter far nulla, noi che ti amavamo.
Mi rimane solo quella foto, una chiavetta rosa dove ho gelosamente custodito tutte le nostre mail e una cronologia di chat su Skype: ma ti ho voluto bene, stronza, ti ho voluto bene e tu lo sapevi.
Ma niente e nessuno ti ha impedito di andartene.
Nella tua ultima mail postuma (di 20 giorni fa) programmata per arrivare quando tutto era già stato fatto mi dici:

Sandrì, non ti arrabbiare troppo con me e non ti preoccupare: questa volta l'ho fregata io la vita, ho scelto io il momento....

Ma sei davvero sicura di aver scelto il momento tu? Io dico che come sempre è stata lei a decidere che era arrivato il momento per lei di andarsene da te, come fa con tutti, del resto.
Ciao topolino marsicano, ciao Bocca di Rose, guardami da dove sei e continua a volermi bene.
Mi mancherai.





Scrivo queste parole sperando di riuscire  ad attenuare il dolore di aver perduto una persona cara, ma so che la sola medicina sarà il tempo. Nessuno sapeva di lei e me, della nostra amicizia a distanza, solo pochi intimi, ma non ho detto niente a nessuno della mia Bocca di Rosa, perché lei è solo mia adesso, solo mia. L'unica cosa di cui sono contenta è che ha smesso di soffrire del mal di vita che l'attanagliava da tanti anni, con il coraggio della disperazione di chi riesce a togliersi la vita. Mi ha insegnato tanto e tanto mi ha dato, ma, mi ha lasciato sola. 


 

3 commenti:

Se vorrete mandarmi un messaggio ne sarò felice